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4/ 5/ 2024 ------ 16:31

 

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Emergency, un Polibus per garantire l’assistenza sanitaria dei migranti

    L’ambulatorio mobile dell’associazione gira per il Ghetto di Rig­nano, Borgo Tre Titoli ed il campo nomadi di Arpinova

    Alessan­dro Conca è un oper­a­tore di Emer­gency, l’associazione ital­iana fon­data dal medico-chirurgo Gino Strada. Alessan­dro ha sem­pre oper­ato nelle zone di guerra, ma dallo scorso 19 mag­gio gira con un ambu­la­to­rio mobile le aree del fog­giano per portare assis­tenza san­i­taria ai migranti impeg­nati nella rac­colta dei campi e che vivono in pre­carie con­dizioni igienico-sanitarie. Il Polibus si fa spazio in zone inval­i­ca­bili, quasi inesistenti sulle car­tine geogra­fiche: il Ghetto di Rig­nano Gar­gan­ico, Borgo Tre Titoli ed il campo nomadi di Arpinova. Il Polibus, quindi, è un poliambu­la­to­rio itin­er­ante, che garan­tisce ai pazi­enti le cure di base e l’indirizzamento per le even­tu­ali vis­ite spe­cial­is­tiche. Lo staff è com­posto da un medico, un infer­miere, un medi­a­tore cul­tur­ale e l’autista.

    Il Polibus ha tutte le carat­ter­is­tiche di un nor­male ambu­la­to­rio. Con la recep­tion, la sala d’attesa, la sala per le vis­ite, quella per l’ecografia. Un mezzo di soc­corso inno­v­a­tivo e pratico che nei mesi scorsi ha offerto le sue prestazioni san­i­tarie ai migranti ospiti nel campo di accoglienza di Man­duria. Al ter­mine di quell’esperienza, Emer­gency ha deciso di restare in Puglia e ha mirato il suo sguardo verso la Capitanata.

    Che le con­dizioni di vita dei migranti non siano delle migliori, è facil­mente intu­ibile. Imigranti accam­pati nel Ghetto di Rig­nano, dove Emer­gency è ‘sbar­cata’ col Polibus, vivono in strut­ture fatis­centi, su ter­reni brulli e polverosi, privi di acqua e di bagni chimici. Per tutto l’inverno, infatti, ogni giorno hanno dovuto per­cor­rere più di un chilometro a piedi per riem­pire le taniche con l’acqua prel­e­vata dai sis­temi di irrigazione dei campi. Senza con­tare che il lavoro scarseg­gia, la paga è bassa e come da ‘tradizione’ devono con­seg­nare cinque euro della loro paga gior­naliera al capo­rale di turno.

    Dopo una gior­nata di duro lavoro a rac­cogliere asparagi, dunque, i migranti di Rig­nano tor­nano nelle loro case per trascor­rere il resto della ser­ata. Qual­cuno rien­tra a piedi, altri in macchina, ma la mag­gior parte ormai si muove in bici­cletta. Seduti intorno al tavolo par­lano, scherzano, sem­brano quasi igno­rare i dis­agi in cui vivono. Anche se Emer­gency lan­cia un appello affinché si rin­novi l’esperienza avvi­ata con l’Asl di Fog­gia, che dovrebbe con­clud­ersi alla fine del mese di set­tem­bre.
    Emil­liano Moccia

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