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5/ 5/ 2024 ------ 16:19

 

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Primo dicembre, Festa Nazionale della Romania!

    Gli auguri di Acli Colf Siena

    Il primo dicem­bre si fes­teggia la Roma­nia, una data impor­tante sen­tita, attesa e ricor­data da mil­ioni di cit­ta­dini romeni in patria e nel mondo. La data scelta è quella dell’unificazione del paese, quando nel 1918, al ter­mine della prima guerra mon­di­ale, la Tran­sil­va­nia, la Bessara­bia e la Bucov­inaentrano a far parte della “Grande Roma­nia”.

    Il momento storico era propizio: la Prima Guerra Mon­di­ale era ter­mi­nata e l’Impero russo e quelloaus­tri­aco, che ave­vano man­tenuto un saldo con­trollo sulla zona, non esiste­vano più. Nel vuoto di potere che si era venuto a creare i tre stati decis­ero di comune accordo di affi­darsi alla corona rom­ena, che poteva garan­tire un gov­erno sta­bile e uno stato forte, in grado di pro­teggere tutte e tre le regioni.

    La sicurezza derivava anche dalla pre­senza di Fer­di­nando I sul trono, che durante e dopo la guerra si dimostrò una delle fig­ure storiche più amate del paese, guadag­nan­dosi il sopran­nome di “Leale”. L’unificazione non era però priva di prob­lemi, dal momento che prima ancora della lin­gua, degli usi e dei cos­tumi, bisog­nava affrontare il prob­lema dell’amministrazione di un ter­ri­to­rio che in cinque anni era più che rad­doppi­ato: era nec­es­sario tenere sotto con­trollo lo stato, assi­cu­ran­dosi di garan­tire una vita dig­ni­tosa ai cit­ta­dini.

    Fer­di­nando avviò una serie di impor­tanti riforme in questo senso, pro­muovendo una nuova cos­ti­tuzione nel 1923, pro­mul­gando una riforma agraria a favore dei pic­coli pro­pri­etari ter­ri­eri e conce­dendo la cit­tad­i­nanza agli Ebrei romeni. L’opera rimase purtroppo incom­pleta a causa della morte del sovrano nel 1927, che portò il paese verso una regres­sione dal liv­ello di democrazia e tutela conosci­uto sotto il regnante.

    La Sec­onda Guerra Mon­di­ale si avvic­i­nava e il ter­rore del comu­nismo portò il paese a chi­ud­ersi in un sem­pre più pro­fondo nazion­al­ismo, pro­mosso dalla cele­bre Guardia di Ferro, che pren­deva in Roma­nia sem­pre più consensi.

    Oggi, dopo vari gov­erni fascisti, l’occupazione russa, e un regime comu­nista, la Roma­nia è uno stato libero e demo­c­ra­tico, nonchè uno dei pro­tag­o­nisti della nuova Europa, dove è entrata nel 2007. Un per­corso lungo e dif­fi­cile che forse presto porterà il paese a nuovi fasti e grandezze. Ai romeni in Italia e nel mondo: tanti auguri!

     

     

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