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PROTESTA DEGLI IMMIGRATI.

    Bres­cia: il vescovo e gli immigrati

    E’ ripar­tita a Bres­cia la protesta degli immi­grati le cui domande di rego­lar­iz­zazione sono bloc­cate. E deve inter­venire mon­signor Monari.

    22/05/2011
    La protesta dell'inverno scorso degli immigrati di Brescia (foto Ansa; l'altra foto, Bresciaoggi).
    La protesta dell’inverno scorso degli immi­grati di Bres­cia (foto Ansa; l’altra foto, Bresciaoggi).
    Sei mesi fa erano sal­iti sulla gru, a Bres­cia, per ren­dere vis­i­bile la loro protesta. In seguito alla nor­ma­tiva per l’emersione dal lavoro nero (nota come la sana­to­ria per le colf e le badanti) un dis­creto numero di immi­grati aveva chiesto ai rispet­tivi datori di lavoro di fare domanda per la loro rego­lar­iz­zazione. La norma prevedeva una serie di fat­tori osta­tivi alla richi­esta, vale a dire: gli immi­grati che ave­vano com­pi­uto deter­mi­nate cat­e­gorie di reati — com­presi quelli  per i quali è pre­vista una pena deten­tiva da uno a quat­tro anni — non avreb­bero potuto richiedere la regolarizzazione.
    A sana­to­ria già avvi­ata e a domande già pre­sen­tate, la cir­co­lare Man­ganelli chiariva però che il reato di man­cato ottem­pera­mento dell’ordine del que­store di allon­ta­narsi dal ter­ri­to­rio ital­iano (in prat­ica il reato di clan­des­tinità per il quale è pre­vista appunto una pena che va da uno a quat­tro anni) era da con­sid­er­arsi un osta­colo alla richiesta.
    È a quel punto che com­in­cia a esplodere la protesta. Delle 11 mila domande pre­sen­tate a Bres­cia, circa 8 mila ave­vano già ottenuto risposta. Le altre 3 mila si are­nano. Esasperati dalla situ­azione gli immi­grati deci­dono una protesta clam­orosa e sal­gono sulla gru di piazza San Faustino, una delle piazze storiche della città. Con la recente sen­tenza della Corte di Gius­tizia euro­pea, che ha dichiarato ille­git­tima la pena per il reato di cui si diceva, gli immi­grati sono tor­nati a sperare.
    A raf­forzare il loro ottimismo anche gli esiti dei tanti ricorsi al Tar e, soprat­tutto,  il pro­nun­ci­a­mento del Con­siglio di Stato che ha sta­bil­ito una volta per tutte che quel reato “non è osta­tivo” alla richi­esta di sana­to­ria. Ma alle sper­anze non si è ancora dato seguito e così gli immi­grati, dopo aver ottenuto un inutile incon­tro con il prefetto, si sono diretti in piazza Duomo per ricom­in­ciare la protesta.

    Ma non si dica che hanno occu­pato il Duomo”, spiega padre Mario Tof­fari, diret­tore dell’Ufficio migranti della Dio­cesi di Bres­cia, che si era occu­pato del prob­lema già all’epoca della “presa della gru”: “Un centi­naio di loro si è piaz­zato sul sagrato in segno di protesta e ha chiesto di par­lare con il vescovo. Mon­signor Monari è venuto e con molta chiarezza ha detto loro due cose: sono d’accordo con voi e cercherò di aiu­tarvi; ma questi metodi di lotta sono dis­cutibili e rischi­ano più che altro di alien­arvi la sim­pa­tia della gente”. A propos­ito di sim­pa­tia: quali reazioni rac­coglie Lei in giro per la Diocesi?

    Come Uffi­cio migranti abbi­amo preso, insieme con i sin­da­cati, una posizione pre­cisa a favore dei diritti di questa gente. Inoltre, io ho fatto moltissimi incon­tri in tutta la Dio­cesi per pre­sentare la http://www.diocesi.brescia.it/diocesi/uffici_servizi_di_curia/u_migranti/migranti.php” Let­tera di mon­signor Monari sulla pas­torale per gli immi­grati e non ho mai trovato nes­sun cat­tolico che sia con­trario. Tutti, però, dicono la stessa cosa: adesso il prob­lema è politico e ognuno deve impeg­narsi nel pro­prio ambito e nella pro­pria aop­parte­nenza polit­ica per risolverlo. Certe man­i­fes­tazioni, ripeto, pos­sono invece solo com­pli­care ulte­ri­or­mente le cose”.

    Annachiara Valle

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